Seminari 2018 - Scuola di Psicoterapia Sistemico Relazionale
Dalle ore 09.40 alle 18.00
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Programma della giornata:
10.00 – 13.00 Esposizione dei relatori
- Bertocchi Manuela: Introduzione della giornata
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- Bozzo Francesca "Il sé del terapeuta: la narrazione di una esperienza di crescita professionale"
- Bordino Francesca "Diagnosi: come conciliare la necessità di “diagnosticare” con le regole del Milan Approach"
- Bastianello Federica, Pellizzaroli Cristina "Curiosità e Creatività: una riflessione su due strumenti indispensabili ma difficili a partire da uno sguardo al pensiero di G. Cecchin"
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- Chairman: Muraro Pierino
13.00 – 14.00 pausa
14.00 – 17.00 lavori di gruppo ed esposizione finale in plenaria
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Sabato, 21 Aprile 2018 "L'intervento psicologico nel percorso decisionale ed etico nel fine vita" Deledda G. |
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Con questo seminario si desidera offrire un’opportunità di approfondimento delle implicazioni etiche delle scelte dei sanitari con il Approfondire gli aspetti dell’etica, a partire dal consenso informato, al tema dell’appropriatezza delle cure, all’accanimento terapeutico,
al tema dell’interruzione delle cure, dell’eutanasia, alle cure palliative e di fine vita, significa approfondire il complesso tema delle scelte
mediche. Ogni scelta, di dire o non dire, di fare o non fare (terapie, interventi, controlli diagnostici, decisioni nel fine vita), può essere
influenzata da aspetti di tipo emotivo (paura, rabbia, ecc), di tipo cognitivo (convinzioni sull’eziologia della patologia, idee sulla terapia e
sulla prognosi, convinzioni personali sulla vita e sulla morte), di tipo fisico (difficoltà ad affrontare fisicamente la malattia, il dolore, le
sensazioni fisiche), di tipo comportamentale (strategie utilizzate per affrontare, evitare o controllare la situazione fortemente avversiva)
e in base alla storia relazionale e di vita delle persone coinvolte.
L’intervento dello psicologico richiede un attenta osservazione delle differenti agende (esplicite e “nascoste”) dei vari interlocutori, tra
cui l’agenda Istituzionale o Ministeriale, l’agenda del medico e dei vari sanitari, e l’agenda dei familiari (dei caregiver) e del paziente
stesso, al fine di favorire l’incontro tra diverse agende, attraverso il riconoscimento ed il rispetto delle differenti prospettive, che in alcuni
casi possono confliggere o agire in modo non consapevole. filosofiche, spirituali, morali al fine di favorire una maggiore comprensione di Sé e dell’Altro, per potersi meglio orientare ed
“accompagnare” l’Altro (medico, paziente, caregiver), nel percorso decisionale durante le varie fasi di malattia, e nel fine vita, per
favorire una più adeguata elaborazione dei propri vissuti, con al centro il riconoscimento dei valori e dei bisogni fisici, psicologici,
spirituali del paziente.
A tal fine, durante il seminario verranno fornite nozioni teoriche per una maggiore comprensione del tema e del contesto, e verranno
analizzate alcune storie cliniche e svolti esercizi di tipo esperienziale e role play.
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Giuseppe Deledda, Psicologo, psicoterapeuta, Coordinatore Servizio Psicologia Clinica – Ospedale “Sacro Cuore” di Verona. Supervisione, Formazione di psicologi, psiscoterapeuti |
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Sabato, 19 Maggio 2018 "Linguaggio, logica e paradosso: dalla filosofia alla terapia" Cavallin D. |
Cos'è il linguaggio e che rapporto ha con il pensiero? Se, per un verso, il linguaggio sembra essere un mero mezzo di espressione di ciò che
Su questo vincolo si fonda il pensiero razionale, che rappresenta lo strumento simbolico più potente di cui disponiamo per decifrare la realtà
Ma cosa accade se il nostro pensiero entra in cortocircuito, per effetto di fallacie o paradossi? E quali sono le implicazioni pragmatiche di
Inizieremo il nostro percorso analizzando alcune definizioni tradizionali del linguaggio elaborate in ambito filosofico, da Aristotele a Wittgenstein,
Ci concentreremo, quindi, sull'analisi delle argomentazioni in contesti di vita reali e nei rapporti terapeutici, passando in rassegna le principali
Affronteremo, infine, la figura del paradosso, esaminandolo sia dal punto di vista strettamente logico, attraverso alcuni enigmi classici, sia nelle
--- Presidente nazionale dell’AISUM Assoc. per l’insegnamento delle Scienze Umane
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Sabato, 16 Giugno 2018 "Apprendimenti, abitudini e compulsioni"
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Negli ultimi 15 anni circa, i concetti di abuso di sostanze e di dipendenza hanno subito un profondo slittamento teorico. I sintomi
della tolleranza e della crisi di astinenza, tratti cardinali nella classica definizione biomedica di abuso o dipendenza, hanno assunto
un aspetto secondario. Elemento centrale nella attuale, controversa, concettualizzazione della dipendenza è la perdita del controllo
volontario del comportamento come effetto di un apprendimento patologico. La dipendenza sembra diventata cioè un disturbo cognitivo.
Questa è una trasformazione concettuale di straordinaria rilevanza. In primo luogo essa ha portato all’inclusione nella categoria delle
dipendenze i comportamenti con perdita di controllo non legati alla sostanza, come il caso del gioco d’azzardo patologico. Inoltre, l’idea
dei disturbi da abuso di sostanze e da dipendenza come patologia dell’apprendimento, della scelta e della motivazione ha profonde
implicazioni per la comprensione, il trattamento e la prevenzione di questi disturbi nell’età dello sviluppo. Questo è il periodo della
vita in cui - attraverso le esperienze e gli apprendimenti - vengono plasmati, in bene e in male, gli stili di vita, le abitudini, le modalità
di risposta ai fattori di rischio. Secondo questa nuova prospettiva, i disturbi da addiction, con incluse le dipendenze comportamentali, dal comportamento problematico e stimoli associati trasformerebbe nel tempo questi ultimi in elementi predittivi di un premio.
Quando questo tipo di apprendimento si stabilisce gli stimoli associati alle sostanze o al comportamento problematico, luoghi,
gesti, odori, emozioni, sensazioni viscerali si caricherebbero di una intensa valenza incentivante e la loro presenza percepita
porterebbe all’innesco degli schemi comportamentali del consumo, aggirando i controlli inibitori. Questa idea dell’abuso di sostanze e formazione prevede l’alternarsi di teorici e attività pratiche, tra cui l’apprendimento di tecniche comportamentali evidence based per il
potenziamento del controllo volontario del comportamento e la regolazione delle emozioni, e la progettazione e la discussione di ipotesi di
intervento formulate in accordo con quanto suggerito dalle scienze cognitive applicate alla comprensione dei disturbi da dipendenze.
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Stefano Canali, Dottore di ricerca in Logica ed Epistemologia, Ricercatore presso l’Area Neuroscienze e il Laboratorio Interdisciplinare di Studi Avanzati della SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – Trieste. Socio fondatore della Società Italiana di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze. |
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Sabato, 22 Settembre 2018 "Disturbo da gioco d'azzardo: aspetti clinici e gestione del paziente"
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La giornata di studio è incentrata sulla clinica del disturbo da gioco d'azzardo (DGA). Da circa venticinque anni si è assistito ad un progressivo conseguenza sul piano sanitario, l'aumento importante della prevalenza del disturbo da gioco d'azzardo, prima del 2000 virtualmente sconosciuto ai servizi. Più recentemente, nel 2013, l'American Psychiatric Association ha inserito il disturbo da gioco d'azzardo nel capitolo delle dipendenze del DSM-5. Considerare il disturbo da gioco d'azzardo come una dipendenza ha conseguenza sia sul piano dell'organizzazione dei servizi che sul piano clinico. Nel corso della giornata saranno descritti: 1) aspetti epidemiologici; 2) fattori di rischio e meccanismi di induzione della dipendenza; 3) aspetti clinici e comorbilità del DGA; 4) l'impatto sulla famiglia. Verranno illustrate le principali classificazioni tipologiche dei giocatori compulsivi e le modalità per effettuare una valutazione in ingresso in grado di orientare il clinico nella costruzione del trattamento. Verranno presentati i principali strumenti terapeutici e i principi evidence-based per sviluppare trattamenti efficaci. Alcuni approfondimenti sull'assessment e sulla conduzione del trattamento verranno sviluppati sulla base delle domande e osservazioni fatte dagli allievi. Verranno fornite indicazioni bibliografiche utili all'approfondimento e ampliamento dei temi trattati. Alla fine della giornata il discente sarà in grado di riconoscere un giocatore patologico, di individuare le principali urgenze che richiedono un intervento prioritario, saprà inquadrare il giocatore in una categoria tipologica che fungerà da guida per la formulazione della prognosi e di un programma terapeutico personalizzato. Graziano Bellio, Psichiatra psicoterapeuta, Direttore del Serd di Castelfranco - Ulss n. 2 Marca Trevigiana
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COSTI E ISCRIZIONI
Accesso per EX ALLIEVI EIDOS: https://goo.gl/forms/LENOAoOC0
Accesso per ESTERNI: https://goo.gl/forms/Q9PYosnINUc88LQz1