Seminari 2012

 Seminari 2012 - Scuola di Psicoterapia Sistemico Relazionale

 

Sabato, 21 Gennaio 2012

"Disagio psichico e psicoterapia nei nuovi servizi socio-sanitari"
Gianluigi Bianchin

 Sede: Hotel Cà del Galletto - Via Santa Bona Vecchia n. 30 - Treviso

 

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Sabato, 11 Febbraio 2012

“Apprendere i contesti”
Umberta Telfener

 Sede: Hotel Cà del Galletto - Via Santa Bona Vecchia n. 30 - Treviso

 Foto: Bertocchi Manuela, Muraro Pierino, Telfener Umberta, Muraro Carmen

 

U. Telfener, partendo dal testo da lei scritto “ Apprendere i contesti” ci ha offerto un' interessante riflessione sul modo in cui un operatore può inserirsi nei contesti, intesi non come luoghi fisici, ma come luoghi semantici , in cui avvengono interazioni e narrazioni.

Viene sottolineata l'importanza di muoversi all'interno di un contesto considerando  le proprie griglie di lettura  e quelle che si sviluppano nell' incontro con l'altro, ponendosi con un atteggiamento umile e di ascolto, sapendo di non sapere nulla.

L'effetto di questo modo di porsi permette di cogliere le differenze epistemologiche e di premesse, di mettere in comune i diversi punti di vista formando “un campo” all'interno del quale non è distinguibile quello che appartiene all'uno o agli altri.

Inserirsi in un nuovo contesto può essere un viaggio meraviglioso, permette di arricchirsi, di confrontarsi, di interrogarsi, ma può trasformarsi anche in un viaggio distruttivo se ci presentiamo come gli esperti, quelli che hanno la verità in tasca, poco interessanti alla conoscenza, al comprendere, al costruire insieme.

Umiltà, rispetto, curiosità, osservazione. Questi gli ingredienti fondamentali per conoscere senza dar nulla per scontato, per inserirsi a piccoli passi in un nuovo mondo. (a cura di Francesca Bozzo)

Telfener U., (2011) "Apprendere i contesti", Raffaelo Cortina Editore
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Sabato, 24 Marzo 2012

"Il processo di ipotizzazione e il punto di vista di G. Cecchin"
Igino Bozzetto

 Sede: Hotel Cà del Galletto - Via Santa Bona Vecchia n. 30 - Treviso

 Foto: Francesca Bozzo, Igino Bozzetto

 Crediti ECM assegnati: 5

 

L’incontro di oggi con il Dott. Bozzetto ha permesso ai numerosi partecipanti una piacevole immersione in concetti, idee, proposte messe a disposizione dal co-fondatore del Milan Approach, il Dott. Gianfranco Cecchin.

Inizialmente è stato illustrato “Sawubona” - per noi: “ciao” - in dialetto Zulu: “ti vedo”, il libro dedicato a Gianfranco Cecchin da Igino Bozzetto, Tiziano Apolloni e Maurizio Fischbein. Il libro è stato scritto con triplice intento: ricordare il Maestro Psicoterapeuta, riepilogare alcune sue idee emerse durante l’ultimo periodo della sua vita e omaggiare Vicenza, la sua città di origine.

In seguito è stato proposto ai presenti un interessante excursus storico- teorico sull’evoluzione del concetto di ipotizzazione, dal 1981, anno in cui tale concetto venne per la prima volta proposto nell’articolo “Ipotizzazione, Circolarità, Neutralità: tre direttive per la conduzione della seduta” fino alle recenti proposte e revisioni, sia da parte di Boscolo e Cecchin, che dei loro allievi.

La mattinata è stata arricchita da un contributo video di un seminario tenuto dal dott. Cecchin durante il quale illustrava, con parole estremamente chiare e semplici, molta parte dei concetti sottostanti l’approccio Milanese alla psicoterapia. Infine ai partecipanti è stato proposta una stimolante attività pratica: in base alla prima parte videoregistrata di una seduta di psicoterapia condotta dal Dott. Cecchin e dal Dott. Fischbein, veniva chiesto di elaborare un’ipotesi di gruppo sulle problematiche presentate dalla coppia nonché una proposta di intervento. E’ stato poi interessante confrontare ciò che era emerso in aula con il processo di co-costruzione delle ipotesi da parte del team di Cecchin fino all’intervento proposto nella situazione reale.

Quello che colpisce e rimane della giornata è l’umanità, la saggezza e la modestia di una persona che ci mette in guardia dal volerci sentire “esperti, insegnanti o moralisti” e ci suggerisce di partire da “quello che funziona” nella famiglia, con ammirazione, rispetto e curiosità. Al Dott. Bozzetto va quindi un ringraziamento per averci dato l’opportunità di conoscerlo un po’ di più. (a cura di Chiara Da Ronch)

Bozzetto I., (2010) "Sawubona *Ti vedo*. Conversazione (postuma) con Gianfranco Cecchin", Unipress Editore

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Sabato, 14 Aprile 2012

“Famiglie in emergenza”
Fabio Sbattella

 Sede: Hotel Cà del Galletto - Via Santa Bona Vecchia n. 30 - Treviso

 Foto: Fabio Sbattella, Cristina Pellizzaroli

 Crediti ECM assegnati: 4  

 

 

Il seminario condotto dal dr. Sbattella ci ha permesso di approfondire l’ambito della psicologia dell’emergenza attraverso l’approccio sistemico relazionale.

L’esposizione degli argomenti è stata finalizzata a stimolare nei partecipanti una connessione tra teoria e prassi. Nello specifico la psicologia dell’emergenza si occupa di studiare lo stato psichico nelle situazioni di emergenza e i suoi processi evolutivi; quindi prima, con attività di previsione e prevenzione, durante, con un intervento tempestivo e dopo, a medio-lungo termine, con interventi di supporto e di riabilitazione. Sono tre gli ambiti significativi: l’emergenza e la condizione psichica, le rappresentazioni e le polarità semantiche, e infine gli incidenti, i disastri e le catastrofi.

Gli esempi trattati durante l’incontro hanno consentito di delineare le competenze professionali necessarie ad uno psicologo che desideri operare in situazioni di emergenza. Situazioni che rimangono comunque momenti difficili in quanto nonostante il miglioramento delle modalità di intervento sia dal punto di vista del personale, sia dei mezzi coinvolti, continuano a confrontarsi con il dolore e la sofferenza umana. ( a cura di Sara Mirone)

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Sabato, 12 Maggio 2012


“Orizzonti della follia a partire da Michel Foucault: prospettive storico-epistemologiche”
Mario Galzigna

 Sede: Hotel Cà del Galletto - Via Santa Bona Vecchia n. 30 - Treviso

 Foto: Gian Luigi Luxardi, Mario Galzigna

 Crediti ECM assegnati: 7

 

 

Il seminario del prof. Galzigna ha posto l’attenzione su due temi: la malattia mentale e la sua cura, sia nel significato attuale sia rispetto al loro percorso storico.

Nel prendere in considerazione la malattia mentale, ovvero la follia, il quadro clinico di un paziente del manicomio di San Servolo di Venezia è stato collegato alla storia di un paziente di un attuale Dipartimento di Salute mentale, attraversando la poesia dell’Odissea e di Shakespeare e i criteri diagnostici di Ippocrate, di Freud e del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders.

Nel prendere in considerazione la cura, la relazione tra il cliente e il terapeuta è stata letta non nella rigida osservanza di regole e definizioni, ma nella flessibilità di una relazione che porta a condividere una narrazione comune del significato della malattia e alla costruzione di una diagnosi processuale e non statica.

La costante conversazione con i partecipanti ha permesso un confronto di esperienze cliniche reali dando particolare risalto al ruolo fondamentale di un dialogo tra tutti gli operatori coinvolti nella cura della malattia mentale, dialogo che diventa costruttivo nella misura in cui riesce a far emergere le potenzialità di crescita del paziente stesso.

Michel Foucault, "Storia della follia nell'età classica",

Nuova edizione a cura di Mario Galzigna, ed. BUR, 2011

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Sabato, 16 Giugno 2012 - ore 9.45-18.15

“Genere e terapia sistemica"

 Paolo Bertrando

 Sede: Hotel Cà del Galletto - Via Santa Bona Vecchia n. 30 - Treviso

 Foto: Paolo Bertrando, Manuela Bertocchi

 Crediti ECM assegnati: 7

 

 

Il seminario condotto dal dr. Bertrando ha offerto spunti interessanti per una riflessione sulla terapia sistemica attraverso una lente particolare: quella del genere.

Partendo dalla constatazione che attualmente la terapia è sostanzialmente “femminile”, è stato proposto un excursus storico che, con riferimenti culturali e politici, ha permesso di conoscere il percorso che ha portato da una visione prevalentemente “maschilista” della terapia (a partire dalla psicoanalisi) ad una sua visione prevalentemente “femminista”.

Dopo questa prima panoramica, sono state affrontate alcune tematiche legate alla questione “genere” che coinvolgono terapeuta e cliente. In modo particolare è emersa l’imprescindibilità di tale questione: tutti noi abbiamo una connotazione di genere e questo “influenza” il nostro modo di interagire e di porci con gli altri. E’ quindi importante per il  terapeuta riconoscere e problematizzare la terapia secondo la lente del genere (oltre ovviamente secondo anche altre lenti differenti).

Le esemplificazioni cliniche e le esercitazioni pratiche che hanno arricchito il seminario si sono dimostrate molto interessanti ed utili per apprendere i concetti teorici che ci sono stati illustrati in maniera molto chiara e piacevole dal dr. Bertrando. (a cura di Elisa D'Ambros)


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